Riapertura Passo Stelvio

Ce lo chiedete sempre più spesso, quando riapre il passo automobilistico più bello d’Italia?
Manca sempre meno alla riapertura del Passo dello Stelvio.

Come sempre non mancheranno gli eventi ciclistici e meno che renderanno unica indimenticabile, la stagione 2019 del tortuoso passo, tanto conosciuto e tanto ambito dagli sportivi di vario genere!


Già, perchè mentre nasce negli anni cinquanta come stazione per la pratica dello sci estivo, oggi è una meta desiderata da molti ciclisti, motociclisti, da chi guida un’auto sportiva, ma anche da chi vuole semplicemente sentirsi più vicino al cielo!

Ma come nasce la strada del passo? Scopriamone assieme la storia.

Storia della strada dello Stelvio

Della via dello Stelvio se ne sente parlare fin dal Medioevo, conosciuta come una rischiosa strada o meglio, sentiero di montagna, molto rischioso. Ma grazie all’Imperatore Austriaco Federico I, a inizio del milleottocento che cercava una via di collegamento tra la Val Venosta, la Valtellina, e Milano, a quei tempi, sotto il dominio e territorio austriaco.

Un giovane e avveduto ingegnere che già si vantava con progetti di strade di montagna a procedere con un progetto convincente. Ecco così l’inizio lavori nel 1822 con pochi anni di lavoro, ecco l’ inaugurazione in meno di tre anni della Strada dello Stelvio.

Ben 2500 le manovalanze impiegate in diversi ruoli, dai più semplici quali operai, ai grandi geologi e ingegneri del tempo.

Si procede così, alla presenza dello stesso imperatore all’inaugurazione di un percorso allora aperto tutto l’anno, utilizzato dalle diligenze, carri e da diversi dipendenti atti allo spalo della neve per tenere pulita e percorribile la strada.

Re Stelvio Mapei a Bormio

Ma a segnare i primi cambiament, fu il conflitto bellico della Prima Guerra Mondiale, che proprio su quelle montagne fu poi teatro di scontri tra italiani e austriaci e, dopo la vittoria del 4 novembre, entrambi i versanti diventarono italiani.

Ciò comportò la chiusura invernale del Passo, data che la funzione di mettere in comunicazione le regioni, non aveva senso, perdendo il suo significato originario di collegamento Vienna-Milano.

La chiusura del passo, attiva ancora oggi durante i mesi invernali per le copiose nevicate, comporta un letargo dello stesso, da novembre a maggio, dove tutto si ferma e si copre di candida neve bianca.

Attendiamo quindi la primavera, sia per praticare lo sci che per poter scalare i tornanti che sono la caratteristica principale di questo passo, e mentre saliamo, pensiamo al giovane ingegnere che tantissimi anni fa, studiò e realizzò quest’imponente opera d’arte che nel tempo ha subito ben poche trasformazioni!

  • apertura:  sabato 18 maggio
  • chiusura: giovedì 7 novembre