Il Sanatorio di Sondalo

L’alta Valtellina, negli anni cinquanta, venne conosciuta in tutta Italia, per la posizione di lotta alla Tubercolosi sempre più dilagante, grazie al
Villaggio Sanatoriale di Sondalo, in provincia di Sondrio, che fu infatti il più esteso e capiente sanatorio d’Europa.


Grazie all’ intuizione del medico pneumologo Eugenio Morelli, valtellinese di nascita, che sul finire degli anni trenta, fece eseguire delle analisi sulle condizioni dell’aria della zona che risultarono estremamente adatte alla cura della tubercolosi. Partirono subito le opere di realizzo e costruzione del sanatorio nel 1932 secondo avanzati criteri di funzionalismo e in linea coi criteri di cura e terapia della medicina.

Aria, luce e sole entrarono di prepotenza negli edifici per fortificare i malati e favorirne la guarigione. 

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In soli sei anni vennero infatti eretti 9 padiglioni immersi in una vasta zona boscosa di 34 ettari che trasformarono l’area in una vera e propria città della salute.


Purtroppo l’incombere della Seconda Guerra Mondiale interruppe forzatamente la costruzione, ma gli edifici già terminati svolsero per qualche anno un’altra meritoria funzione: custodirono opere d’arte provenienti da musei e collezioni private di tutta Italia, per preservarli dagli atti vandalici e non solo del periodo. 
A fine della guerra tutte le strutture vennero finalmente completate e arrivarono i primi pazienti. L’ospedale funzionò come sanatorio per 25 anni, dal 1946 fino al 1971, quando la cura ebbe degli sviluppi per cui il ricovero non era più necessario e gli antibiotici assunti a domicilio, furono in grado di contrastare la malattia.
Oggi alcuni padiglioni sono stati trasformati in ospedale generale ma il nome del complesso resta a imperituro ricordo del fondatore, il pneumologo valtellinese Eugenio Morelli.

All’ingresso del complesso, è oggi allestito il museo del Sanatorio, dove sono visitabili attrezzi, sale e diversi macchinari che sono stati il fulcro delle cure e delle intuizioni del dottor Morelli.